Testimonianze su Madre Francesca Streitel

...Madre Francesca ci disse con entusiasmo: Potete andare ai Giardini Vaticani e raccogliere i fichi maturi caduti a terra.

Credetti zibibbo delle olive e le misi come condimento nel risotto col latte: la Serva di Dio lo mangiò tranquillamente...

Una volta una Suora ricevette in dono un paio di guanti di lusso, senza chiedere il permesso; la Serva di Dio, ciò saputo, li bruciò...

Una volta mi trovò un po’ agitata e con voglia di piangere. Essa mi venne vicino tanto affettuosamente, mi consolò...

Aveva sempre un atteggiamento di estrema e sincera umiltà. Si considerava come una Suora qualunque, anzi l'ultima: mai parlava di sé.

Con un atto d'impazienza volli far capire alla Serva di Dio che Essa pretendeva troppo da me. Essa prese il Crocifisso e lo baciò...

Non avevamo in casa da mangiare. Madre Francesca diceva che noi dovevamo confidare in Dio: «Il Signore provvederà qualche cosa».

La candidata Anna Maria Boch mi corresse su qualcosa di sbagliato che avevo fatto... andai a lamentarmi di questo da Madre Francesca...

Una volta disse che primo oggetto a togliersi la sera era l'orologio d'argento e l'ultimo a prendersi al mattino era pure detto orologio...

Quando le Suore d'estate andavano a riposare, Madre Francesca rimaneva con i bambini, dava loro il cibo, attendeva alla pulizia...

Amava chiamare a sé i bambini più sudici, li ripuliva, li prendeva sulle ginocchia, li rendeva felici facendosi bambina coi bambini.

Le nostre madri andavano spesso da lei per riceverne consigli ed ammaestramenti. Era la nostra guida e il nostro conforto.

Io e due altre novizie, per la scarsità del cibo, rimanemmo senza porzione. La Serva di Dio uscì dalla camera con la sua porzione di riso...

Quando venni in America con lei sul bastimento, io non avevo ancora ricevuto la vestizione nell'ordine. Mi disse: "Stai attenta ai marinai..."

Nei giorni delle vestizioni e delle professioni, Madre Francesca indossava il grembiule bianco e ci serviva a tavola.

Credo che M. Francesca sia una vera santa: quando in Cappella sto vicino a Lei provo una cosa che non so ridire: il suo fervore è...

Ricordo che a causa dei bambini fu villanamente insultata da donne ignoranti, ma Ella con eroica pazienza e carità sopportò le offese...

Preferiva per sé le vesti vecchie e diceva a noi «che agli abiti vecchi sono unite grazie speciali». Non ha mai mancato...

Aveva grande cura di noi Novizie, specialmente di chi si sentiva poco bene, per l'uno o l'altro motivo. Tale amorevolezza mi fece tanto bene...

Ha avuto moltissima pazienza con me, che ero assai vivace; sapeva sorvolare alla mia indisciplinatezza e mi prendeva con tutta bontà.

La sua volontà era sempre conforme alla santa volontà di Dio: il suo ideale si compendiava nelle parole: «Tutto come il Buon Dio vuole».

Deposta da Superiora, mai ha criticato, né favorito, né ascoltato critiche verso di me nuova Superiora: eravamo in armonia.

Ad Oshkosh e trovammo una casa vuota. Non avevamo un letto, un tavolo, una sedia... Ci sedemmo su delle scatole nella piccola baracca...

Condusse una vita ordinaria in modo straordinario, tutto in lei era semplice e naturale, ...era effetto della grazia divina.

Nulla faceva senza ricevere gli ordini della Superiora. Una volta avendo io, senza permesso della Superiora, adornato le candele dell'altare...

Pregava invece di comandare. Era come sorella tra sorelle. Avevamo tutte verso di Lei un sentimento di grande stima e rispetto spontaneo.

Madre Francesca usava soltanto il più semplice cibo. Soleva dire: «Pane ed acqua sono la miglior cosa per me».

Le dissi: «Tutte le Suore pregano per Lei e sperano che si ristabilisca». Rispose con santa gioia negli occhi: «Lasciamo fare al Signore».